lunedì 14 giugno 2010

Capitolo 57 D-Day Part one

Non capita tutti i giorni che una tartaruga marina scelga di scavare il proprio nido a pochi metri da te, quindi assaporiamo ogni momento in estasi mistica, ammirando la tenacia e il coraggio del corpulento rettile mentre issa il suo pesante carapace sulle dune e usa le sue zampe pinnate per strappare al terreno un rifugio sicuro per le uova. Volano palate di sabbia in ogni direzione mentre sbuffi di fatica si levano dal musetto determinato. Purtroppo il buonsenso e le leggi dell'isola impongono di lasciarle tranquille durante i loro sforzi, altrimenti l'avremmo aiutata volentieri, la fatica che richiede l'intero processo è qualcosa di palpabile e che non può asciare indifferente chi assiste. Alziamo lo sguardo: per l'intera lunghezza della costa che riusciamo a vedere si susseguono sbarchi di tartarughe. Il D. Day è cominciato, e noi siamo giusto in mezzo!


La portata dell'evento non è tale da passare totalmente inosservato, e attorno ai rettili iniziano a formarsi sempre più capannelli di bipedi curiosi e invadenti. Se c'è un appunto da muovere agli australiani è che tendono a considerare il resto del mondo loro pari, e questo, purtroppo per il resto del mondo, è totalmente sbagliato. Se un australiano fissa una linea di comportamento si può essere sicuri che un altro australiano si farà asportare la virilità piuttosto che contraddirla. Ma gli europei? La regola dell'isola riguardo le tartarughe è chiara, ed è fondamentalmente l'unica regola: lasciare in pace gli animali. Più che una regola ovviamente è un'indicazione, visto che non c'è nessun addetto che gira per lo stabilimento attento a che venga rispettata, ma esiste, e questo per gli Aussies basta e avanza. Certo non per gli stranieri. Così, con nostro sommo disgusto, dobbiamo assistere a scene di ordinaria stupidità umana rapportata agli indifesi animali. Una magnifica foto nel centro di accoglienza mostra, più edificante di cento parole, l'esatto comportamento da non tenere nei confronti dei rettili. Bianco e nero, una signora di mezza età con un costume anni 50, sorridente in posa sopra una maestosa testuggine tesa nello sforzo di riguadagnare le onde. Si può essere più stupidi di così? A giudicare dal comportamento dell'ignobile concentrato di razza umana attorno a noi purtroppo la risposta è positiva. Chi si affanna a mettersi in posa a fianco all'animale in modo che la moglie possa fotografarlo. Chi deve assolutamente toccarle mentre scavano, osservarle da quanto più vicino possibile. Chiaramente la tartaruga, come una consumata star, gradisce poco le attenzioni dei paparazzi, soprattutto perché è costretta ad interrompere più volte le già laboriose procedure.

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