martedì 22 giugno 2010

Capitolo 58 D-Day Part two

Green Sea Turtle - On the beach

Purtroppo non c’è verso di nascondere la nostra protetta, così anche lei viene presto notata e fatta oggetto di pellegrinaggio. Ovviamente a noi ci tocca una coppia di italiani particolarmente ottusa. C'è poco da fare, al momento di concedere il passaporto i nostri compatrioti dovrebbero essere obbligati a sostenere un esame valido ai fini dell'espatrio, al fine di evitare che i nostri peggiori cervelli vadano all'estero a renderci ridicoli. I due geni in questione sono quelli che avevamo già osservato e catalogato alla voce “Abbronzatura o muerte!”. Purtroppo oggi il sole non c'è e girano per la spiaggia tenendosi per mano, evidentemente smarriti e alla ricerca di qualsiasi evento possa distrarli da ciò che vivono come una drammatica ingiustizia. Non avendo l'occhio abituato al difficile compito del “guardarsi attorno” devono arrivare quasi in bocca alla nostra scavante tartaruga prima di realizzare di che si tratta. Questo nonostante io e Barbara si sia in piedi e ci si sbracci per attirare la loro attenzione da che sono apparsi all'orizzonte! A questo punto si pone un quesito: siamo costretti a scegliere se rivelarci come italiani, compromettendo le nostre identità segrete ed esponendoci quindi al fatale riconoscimento da parte dei nostri compatrioti, oppure far finta di nulla e lasciare che i due ignorantazzi inizino a fare della Nostra tartaruga il bersaglio per qualsiasi malsana idea svolazzi nei loro pigri cervelletti. In realtà non c'è una vera scelta e Barbara, utilizzando le parole più semplici che il nostro meraviglioso idioma consente, prova a spiegare ai nostri nuovi amici il meraviglioso concetto di non rompere le scatole agli animali. Purtroppo italiano o meno, le parole con certa gente servono a poco, e se la ragazza pare capire le nostre intenzioni, l'uomo di casa non intende farsi spiegare il mondo da mia moglie, e gonfio di maschio testosterone va ad inginocchiarsi proprio di fianco alla tartaruga, ed inizia ad accarezzarne il dorso.

A Barbara inizia a pulsare una venuzza sulle tempie. La ragazzetta ride istericamente, “dai Giorgio, non si fa, vieni via, hihihi!” Io ho delle fantasie sulla tartaruga che si gira e fa volare via il cretino con due schiaffi delle sue pesanti zampine. Facendo ricorso a doti di pazienza e diplomazia che non le avevo mai visto (e che mi chiedo mi sarà mai dato di vedere!!!) Barbara prova a far notare all'idiota che il rettile non gradisce le attenzioni che gli vengono rivolte. Al che, non richiesta, esce la perla di saggezza: “Ma mica ci sente!” Tono lamentoso e seccato di bimbo saccente e poco abituato a sentirsi dire di no. Io ormai sono alla pianificazione del doppio omicidio, che comprende lo strozzarli a mani nude e approfittare della buca ormai scavata per nascondere i corpi dei due imbecilli. Per fortuna nessuno ha la meglio su mia moglie nel botta e risposta, e soprattutto NESSUNO può pensare di avere l'ultima parola su di lei. Mani sui fianchi, voce ferma e decisa, forse solo più alta di un'ottava a sottolineare la tensione della schermaglia: “Credi che non abbia altri modi per accorgersi di te? credi che sia stupida? Ha smesso di scavare!”

La componente maschile delle teste di balsa guarda la moglie scocciato. A lei la voglia di osservare i rettili è già abbondantemente passata, l'astinenza da melanina attivata inizia a battere e questi nuovi italiani conosciuti non sono per niente simpatici. Di comune accordo si allontanano, probabilmente in cerca di qualche altra specie, umana o animale, da infastidire. Liberata dai seccatori, almeno da quelli più invasivi, la nostra protetta riprende a scavare. Evviva!

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