martedì 22 dicembre 2009

Capitolo 45 Trionfo di sapori

Vincendo la naturale diffidenza che i chirotteri ispirano alle donne di ogni età, ceto e provenienza, ci avviciniamo per studiare meglio lo strano connubio fra le piante secolari e questi notturni insettivori. In effetti il matrimonio pare non sia dei più felici: i pipistrelli hanno avuto inizialmente A questa meritoria azione ha fatto seguito uno spiacevole imprevisto, dovuto ad un'altra loro funzione, primaria e quanto mai necessaria..quella digestiva!

Streching my wings.. Anche per occhi poco esperti è impossibile non notare che il guano, prodotto in notevoli quantità dalle volpi volanti, sta arrecando danni gravissimi alle piante che li ospitano. Gran parte delle cime degli alberi appare infatti completamente spoglia e priva di foglie, un problema che i gestori del orto botanico probabilmente non avevano preso in considerazione al momento di concedere la cittadinanza del parco ai chirotteri un impatto più che positivo, per la loro funzione di impollinatori. Come se avessero capito che siamo troppo interessati a loro, i pipistrelli iniziano a mostrare segni di insofferenza e a lasciare i loro comodi giacigli. Del resto il sole si accinge a tramontare, è tempo di lasciare libero il loro territorio, e di andare pure noi a procacciarci del cibo. Ieri avevamo girato per i docks alla ricerca di un posticino carino per la nostra prima cena a Sydney. Si era optato per un ristorante tipico di queste parti, il “Bella Roma”. Di solito non ci lasciamo attrarre dalle lusinghe della cucina italiana quando siamo fuori dai nostri confini nazionali, ma il posto era oggettivamente interessante, aveva un tavolino libero sul patio esterno, particolare che nelle afose serate di Sydney non è da sottovalutare, e soprattutto la cameriera che ci ha tirato dentro per la giacchetta era il classico tipo al quale non è possibile dire di no.L' importante in questi casi è non farsi attrarre dalle lusinghe della nostalgia per i propri sapori natali, e mantenere un basso profilo, nel nostro caso ordinare qualcosa di non tipicamente italiano. Una saggia linea di comportamento che il cappellone oriundo nel tavolo di fianco al nostro decide di non seguire, e così, mentre si pavoneggia con la sua compagna di tavolo delle sue lontane origini penisolari, gli tocca sorbirsi la versione più annacquata e brodosa delle lasagne alla bolognese che abbia mai visto. Salmone per Barbara, bistecca per il sottoscritto. A posto così.

Oggi invece facciamo uno strappo alla regola e ci lasciamo attrarre dalla pizzeria sotto al nostro hotel. Oddio, rispetto alla simil-cartonata-surgelata che ci hanno propinato ad Adelaide, il prodotto che abbiamo degustato assomigliava assai di più al nostro piatto tradizionale. Il rovescio della medaglia è rappresentato dalla location: il patio esterno è tutto esaurito, quindi ci sbattono su di un tavolino interno, a ridosso del forno, un caldo orrendo che ci toglie qualsiasi desiderio di cibo e di baldoria. Usciamo a rivedere le stelle con malcelato sollievo.